Una lista di migranti, tra i quasi 600 presenti secondo gli ultimi dati, ospitati presso l’Hub dell’ex caserma Serena, in cui sono indicate le loro competenze lavorative ed esperienze: un modo per far incontrare domanda e offerta di lavoro e arrivare così ad una vera integrazione degli stranieri. A consegnare questo documento nelle mani del sindaco di Treviso, Mario Conte, è stato il presidente della Cooperativa Nova facility, Gianlorenzo Marinese, che dal 2015 si occupa dell’accoglienza dei profughi presenti nel centro di accoglienza tra il capoluogo e Dosson. Questa è stata la prima storica visita del Vescovo di Treviso, Monsignor Michele Tomasi, presso la struttura, nella mattinata del 5 novembre, intervenuto nell’ambito di un momento di preghiera promosso dalla comunità di Sant’Egidio. Il sindaco di Treviso, accompagnato dal primo cittadino di Casier, Renzo Carraretto, ha rilanciato la proposta di Marinese: l’idea è quella di realizzare una sorta di ufficio di collocamento all’ex Serena, aprendo alle imprese che potrebbero mettere a loro disposizione sistemazioni alternative in cui vivere. «Un appello agli imprenditori per mettere a loro disposizione lavoro e un’abitazione per poterli davvero integrare»: ha sottolineato Gianlorenzo Marinese.
«Dietro queste mura si vede un’ordinata convivenza di persone che ricevono accoglienza, viene rispettata e favorita la loro dignità» ha spiegato il Vescovo Tomasi «cercano di fare il possibile, insieme, per un futuro migliore, per loro e le loro famiglie: è un momento colorato di vita, per me è stato davvero importante venire qui perchè è una realtà della Diocesi che è bene che ci sia. E’ bene che ci sia l’accoglienza, poi le forme sono tante, dobbiamo aiutarci tutti davvero per essere persone che imparano ad essere fratelli e sorelle di tutti. La fraternità è un impegno ma è possibile. Non è uno scherzo per nessuno essere qui, la maggior parte vuole imparare e avere la possibiltà di farlo». Il prossimo 20 settembre una delegazione di migranti della “Serena” sarà in visita presso il Vaticano per incontrare Papa Francesco.
«È stato un giro per illustrare al Vescovo le attività e l’organizzazione di questa struttura che rappresenta un’eccellenza ma nei numeri inizia ad essere in difficoltà» dice Mario Conte «una visita certamente gradita che ha consentito anche al Vescovo di rendersi conto di quelle che sono le opportunità e le difficoltà. Ognuno deve dare il massimo, consapevoli però che il limite è quasi raggiunto, cioè si va oltre la volontà: qui si entra in criticità legate alla logistica e anche qualche aspetto culturale».