Il chinotto, una bevanda analcolica dal gusto retrò, ha ritrovato una nuova vita e oggi è riconosciuta tra le eccellenze italiane. Nella classifica stilata dal Gambero Rosso dei migliori chinotti made in Italy, spicca il chinotto prodotto dalla Bevande Futuriste di Treviso.
Fondata nel 2014 da Elena Ceschelli, Alessandro Angelon e Alberto Zamuner, Bevande Futuriste si è distinta per la produzione di bevande biologiche e a basso contenuto di zucchero, utilizzando ingredienti italiani e puntando su un’estetica curata.
Il chinotto della linea Cortese Bio Originale 1959 è stato lodato per le sue qualità. La bevanda, dal colore ramato e tendente al violaceo, presenta una schiuma e perlage sottile, con un aroma che ricorda il chinotto ma anche note di rabarbaro, genziana, violetta e erbe aromatiche. Al palato, si distingue per un gusto armonico con un inizio dolce e un finale amarognolo persistente, arricchito da note di caramello bruciato.
L’idea alla base del progetto è quella di migliorare la qualità della vita attraverso bevande naturali, buone e belle nella loro confezione. Utilizza frutta di alta qualità e si ispira a Isabella Cortese, nobile alchimista veneziana del 1500, per il nome e la missione del progetto.
Il chinotto: origini e storia
Nato a cavallo della Seconda Guerra Mondiale come alternativa alla cola, il chinotto è caratterizzato da un profilo aromatico amaricante e agrumato. Originario del Citrus myrtifolia, un agrume della Cina meridionale, è particolarmente diffuso lungo la costa tirrenica italiana, con varianti famose come il chinotto di Savona. Le origini precise del chinotto sono controverse, con varie rivendicazioni sulla sua invenzione, ma la bevanda rimane un simbolo della tradizione italiana.
Fonte: Treviso Today